Castel Volturno, 24 agosto 2022 (di Angela Barbieri) – Nonostante le proteste e le argomentazioni di Italia Nostra a livello nazionale e locale, di numerose associazioni ed esperti, continua il Tour sulle spiagge italiane, uno degli ambienti naturali più fragili e sottoposti da tempo ad uno sfruttamento dissennato, con l’erosione delle coste e degli arenili. Questa volta tocca a Castelvolturno. Mentre a poche centinaia di metri dalla spiaggia, dove si terrà il concerto, i volontari sorvegliano il nido dove avverrà la schiusa delle uova di tartaruga. In un contesto culturale, politico e mediatico che mostra poco interesse all’evento, sposando di fatto un uso sconsiderato delle coste e degli ambienti pubblici, che solo settanta anni fa rappresentavano un modello di integrazione ecologica tra mare, costa e territori attraversati dal Volturno è ancor più necessario sottolinearne l’insostenibilità ambientale e sociale. Il Litorale domizio, composto da 50 Km di spiaggia e pineta, ricade per la maggior parte nel comune di Castelvolturno. è uno dei siti più “sensibili” d’Italia, come è stato definito nel libro bianco sulle coste italiane di Italia Nostra nel 2010. Dal 2007 una relazione del CNR alla camera dei Deputati lo inserisce nelle aree ad alto rischio ambientale. L’area è oggetto di numerosi provvedimenti di tutela e pianificazione urbanistica: Siti di Interesse Comunitario, zone di protezione speciale, zone umide, la Riserva naturale Regionale Foce Volturno-costa di Licola; Piano Urbanistico Comunale (PUC) del comune di Castelvolturno, pubblicato per osservazioni con delibera giunta comunale n. 59 del 29 luglio 2008 ai sensi della L.R. 16/2004; Piano Territoriale regionale (PTR, 2008); Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta (2006) Tuttavia l’ambiente costiero è esposto ancora ad ulteriori fenomeni di degrado in un contesto di illegalità diffusa. Ma, piuttosto che mettere in moto procedimenti virtuosi per salvare quanto resta di un patrimonio naturale unico, assistiamo ad eventi come questo che non tengono conto delle fragilità dei contesti naturali, e del grave impatto su un territorio già gravemente degradato dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. A Castelvolturno, luogo martoriato dal punto di vista ambientale e sociale da forti interessi speculativi leciti ed illeciti, non si replica solo uno sfregio ambientale, ma ci si avvia verso un limite di insostenibilità difficilmente recuperabile. Si è persa un’occasione per offrire soprattutto ai giovani un esempio di modelli di vita eticamente sostenibili..