Caserta – Duecento ettari di macchia mediterranea distrutti da un incendio sviluppatosi sulle colline di Vitulazio fra il primo ed il 2 ottobre scorsi, in concomitanza della festa patronale patrocinata dal Comune. A distanza di un mese, si scopre che ad innestare il vasto incendio sarebbero stati alcuni fuochi d’artificio come richiamato in una o più denunce presentate da alcun residenti della zona lambita dalle lingue di fuoco ma soprattutto un intervento video postato sulla pagina social del gruppo «Città per bene» dall’avvocato Raffaele Russo, ex sindaco e capo dell’opposizione. Dopo i fuochi e l’incendio, scoppia ora la polemica e soprattutto le domande sulla gestione delle autorizzazioni. «Poiché il sindaco Scialdone ha dichiarato, durante un’assemblea pubblica organizzata da un gruppo di cittadini, associazioni, ambientalisti e comitati territoriali, di non avere autorizzato l’accensione dei fuochi d’artificio sulle colline in occasione dei festeggiamenti in onore della festa patronale di San Michele Arcangelo – spiega Russo – considerando che l’amministrazione ha concesso il patrocinio agli eventi della festa e ha autorizzato l’uso del logo del comune sul manifesto del programma, redatto dal comitato della festa, ritengo che il primo cittadino non può sottrarsi alle responsabilità. In questo modo, senza autorizzazione, si crea non poco imbarazzo alle forze dell’ordine presenti durante l’accensione dei fuochi durante la manifestazione dove era presente anche lo stesso sindaco, che la legittimato lo sparo dei fuochi». A seguito dell’incendio collinare, sulle pagine social locali molti utenti del posto hanno pubblicato testimonianze, con video e foto che ritraggono il rogo da pi angolazioni. I fuochi pirotecnici, sul cui uso improprio indagherà la magistratura, sarebbero stati accesi nell’ambito di uno spettacolo pirotecnico che in gergo si chiama «aereo» lanciando fuochi di grosso calibro, fatti esplodere con uso di mortai a lunga distanza, con ricaduta degli involucri cartacei ardenti proprio sulla collina.