Con una postazione artistica concettuale, al Padiglione B1 (Stand 409-508), si racconta in opere la metamorfosi di Partenope, leggenda secolare che si presta alla metafora, con grande attualità se trasferita ai giorni nostri. Il Centauro Vesuvio trasformato in vulcano da Zeus e Partenope che da Sirena diventa città, per amore, così da non allontanarsi dal suo amato Vesuvio: un racconto intriso di romanticismo che però ben riconduce alle trasformazioni “illuminate” di un’azienda in cui la materia utile permane ma in altra forma. Un modo per guardare al futuro con consapevolezza attraverso l’economia circolare, messa in luce in fiera, nell’area Waste as Resource, dove la valorizzazione dei rifiuti è la via per ottenere risorse.
Di Gennaro Spa agisce in questo campo dal 1916, rispondendo a tutte le necessità di innovazione: non a caso l’azienda familiare – in cui ogni giorno Giuseppe Di Gennaro, amministratore delegato, lavora fianco a fianco con i suoi figli Chiara e Gian Carlo Di Gennaro – è all’avanguardia nel recupero dei rifiuti riciclabili, trasformati in nuove risorse. Un’azienda, potremmo dire, a regola d’arte, in cui la trasformazione della materia è interpretata dai lavori realizzati con intenzione site specific dall’artista Lello Esposito, scultore e pittore napoletano famoso oggi nel mondo per la sua ricerca sui simboli e sull’immaginario culturale propri della città di Napoli. In continuità storica e leggendaria, lo spazio espositivo della fiera racconta una sinergia non scontata eppure vincente e immaginifica, con la figura sinuosa in alluminio e la struttura in ferro della Sirena che tanto racconta del mito, ma anche della sua metamorfosi creativa, in grado di rinnovare gli elementi e gli archetipi culturali propri della tradizione partenopea. Lo stand Di Gennaro in Ecomondo è dunque un viaggio tra leggenda e realtà dove si trova il motivo dell’enfasi nel recuperare e valorizzare i rifiuti.
Trasformare è infatti la chiave di lettura tra arte e riciclo dello scarto, che può rivivere sotto altra forma, continuando a produrre valore sia d’uso che di scambio. Un percorso che ha portato l’azienda, nello sviluppo di quattro generazioni, a vivere direttamente tutte le tappe della trasformazione dell’attività di recupero, dal rigattiere delle origini alla grande realtà industriale e tecnologica di oggi, che rappresenta un unicum nazionale fatto di tradizione e innovazione.
Prima in Campania e nel Mezzogiorno a capire cosa avrebbe comportato per il comparto del recupero lo sviluppo delle raccolte differenziate urbane e l’introduzione sempre più decisa del principio della “responsabilità estesa del produttore”, la Di Gennaro S.p.A. è partner sul territorio dei vari schemi consortili sin dalla metà degli anni ’90 del secolo scorso per tutte le principali frazioni secche recuperabili (plastica, carta, metalli, legno, vetro). La sua è stata da allora una crescita continua non solo per le quantità trattate ma, soprattutto, per la capacità di fornire servizi di qualità al passo con le esigenze dei diversi stakeholder, ovvero sia quelle dei Comuni e degli operatori della raccolta, sia quelle delle filiere industriali del riciclo che sono i terminali dei materiali selezionati e valorizzati, sia, infine, quelle dei Consorzi stessi che si pongono da snodo tra la raccolta e l’industria del riciclo.
Innovazione e sostenibilità, con tecnologie sempre più performanti poste al servizio di una gestione dei rifiuti ormai orientata decisamente al recupero, sono il biglietto da visita che l’azienda campana Di Gennaro S.p.A, presenta a Rimini fino al 10 novembre alla Fiera Ecomondo, Una vetrina per l’impresa, tra tecnologie, e lavoro di squadra che fanno di Ecomondo il luogo ideale per trasmettere il messaggio della transizione ecologica. Un luogo in cui presentare l’azienda alla quarta generazione e in questo campo dal 1916, rispondendo a tutte le necessità di innovazione. Trasformare è infatti la chiave di lettura tra arte e riciclo dello scarto, che può rivivere sotto altra forma, continuando a produrre valore sia d’uso che di scambio.
Le aziende del recupero in generale e quelle dotate di impianti di selezione altamente tecnologici, come la Di Gennaro, sono l’anello centrale della filiera del riciclo, di cui la raccolta differenziata rappresenta quello iniziale e l’impianto industriale di riciclo quello terminale. “Anello entrale” quindi non solo nel “diagramma di flusso” ma anche nell’accezione di “anello di congiunzione indispensabile” per trasformare il rifiuto proveniente dai cittadini che, seppure differenziato all’origine, non è certo pronto per alimentare uno stream industriale in semilavorati (in alcuni casi, come per la carta, in veri e propri prodotti “EoW” (End of Waste) funzionali alle esigenze qualitative e tecniche degli impianti di riciclo.
Una grande responsabilità di fatto che la Di Gennaro ha nel DNA di un’imprenditoria responsabile sul piano sociale, attraverso un continuo tentativo di andare oltre questa automatica identificazione, per cui l’Azienda, fortemente radicata nel territorio e nella sua cultura, contribuisce alla sua crescita. Una evoluzione continua non solo per le quantità trattate ma, soprattutto, per la capacità di fornire servizi di qualità al passo con le esigenze dei diversi stakeholder, ovvero sia quelle dei Comuni e degli operatori della raccolta, sia quelle delle filiere industriali del riciclo che sono i terminali dei materiali selezionati e valorizzati, sia, infine, quelle dei Consorzi stessi che si pongono da snodo tra la raccolta e l’industria del riciclo.