Santa Maria Capua Vetere, 12 marzo 2024 (di Angela Barbieri) – È stato presentato lo scorso 8 marzo a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), in Palazzo Melzi, sede del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, il volume sul voto di scambio politico-mafioso scritto dal Procuratore della Repubblica sammaritano Pier Paolo Bruni, intitolato “L’inquinamento elettorale e i reati contro la Pubblica amministrazione”. Presente come relatore il procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone, in questi giorni al centro della cronaca nazionale per l’indagine sui presunti dossieraggi abusivi avvenuti alla Procura Nazionale Antimafia (ma non ha voluto rilasciare commenti in merito). I saluti istituzionali sono stati portati dal Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Raffaele Picaro, mentre a introdurre e moderare l’evento, denominato “Lo Statuto penale della Pubblica Amministrazione tra esigenze di garanzia e tutela della prevaricazione” è stato il magistrato Antonio D’Amato, insediatosi come Procuratore della Repubblica di Messina il 28 febbraio scorso, ma prima e per anni, Procuratore Aggiunto proprio a Santa Maria Capua Vetere. A relazionare sul libro di Bruni, magistrato esperto in materia di voto di scambio e di infiltrazioni nella Pa da parte della criminalità organizzata, in particolare l’ndrangheta, avendo lavorato per anni in Calabria dove ha diretto la Procura di Paola, sono stati, oltre a Cantone, il componente togato del Csm Edoardo Cilenti, il docente di diritto amministrativo dell’Università Vanvitelli Ambrogio De Siano. Nel giorno della Festa Internazionale della Donna, sono intervenute a leggere dei brani del volume due sostitute della Procura di Santa Maria Capua Vetere, ovvero Anna Ida Capone e Oriana Zona; concluderà la presentazione del libro il Procuratore Aggiunto presso la Corte di Cassazione Alfredo Viola.
“Credo che quella sull’abuso d’ufficio sia una delle peggiori riforme mai fatte nell’ultimo periodo”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone nel corso dell’intervento tenuto a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli per il convegno “Lo Statuto penale della Pubblica Amministrazione tra esigenze di garanzia e tutela della prevaricazione”; un’iniziativa organizzata dal direttore del Dipartimento Raffaele Picaro per presentare il volume sul voto di scambio politico-mafioso scritto dal procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni, intitolato “L’inquinamento elettorale e i reati contro la Pubblica amministrazione”. Cantone ha proseguito spiegando, in relazione al disegno di legge presentato dal Guardasigilli Nordio, che “l’eliminazione di tale fattispecie rappresenta anche dal punto di vista ideologico un passo indietro nell’ambito di uno stato liberale, perchè non soltanto si elimina l’abuso d’ufficio di vantaggio, ma si elimina l’abuso d’ufficio di danno in un Paese in cui una delle prime riforme che vennero fatte nel 1944, fu quello di prevedere una scriminante degli atti arbitrari del pubblico ufficiale. Cioè si era previsto che perfino il cittadino poteva reagire con atti di violenza contro atti arbitrari del pubblico ufficiale”. Tornando al presente, Cantone osserva che “la prossima direttiva europea in materia di anticorruzione obbliga i Paesi a prevedere una fattispecie di abuso d’ufficio. Per cui rischiamo di dover approvare una norma che dovremo ripristinare”.
“Ancora oggi nel nostro mondo c’è una parolina che fatica ad entrare, ed è ‘conflitto di interesse’, ossia il vero grande problema di chi vuole affrontare i temi della pubblica amministrazione. E invece si continua a far finta di nulla. L’unica norma penale che consentiva di punire l’eventuale abuso del conflitto d’interesse è proprio l’abuso d’ufficio, ma con la sua abolizione non ci sarà tutela penale in materia di conflitto di interesse”. Così a Santa Maria Capua Vetere il Procuratore di Perugia Raffaele Cantone. “Ci riempiamo sempre la bocca dei principi costituzionali – ha proseguito il magistrato – ma l’articolo 97 della Costituzione che prevede il principio di imparzialità viene declassato al rango di una norma secondaria laddove non ci sarà nessun presidio penale a tutelare l’imparzialità della pubblica amministrazione. Oggi abbiamo una prima limitatissima normativa sul conflitto d’interesse. Il problema sarebbe quello di mettere tutto a sistema: io credo che bisognerebbe innanzitutto avere il coraggio di dire che in questa materia ci debba essere un vero e proprio fermo biologico. Basta riforme. Basta riforme settoriali. Bisogna invece mettere a regime tutto quello che c’è e sistemare, perchè c’è molto da sistemare”.
– “L’eliminazione dell’abuso d’ufficio per esempio – ha ancora sottolineato Cantone – ha un effetto deleterio mostruoso sulla possibilità di aggredire le fattispecie corruttive, perchè significa far venir meno un reato spia che consente di avviare le indagini sulla pubblica amministrazione. Con questa riforma saranno sostanzialmente eliminati due reati importanti, l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze”.
“Abbiamo un gap enorme sotto il profilo della trasparenza amministrativa, perché la normativa sulla trasparenza è del 2013, e fino a quel momento la trasparenza era un’affermazione di principio”. Così il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, a Santa Maria Capua Vetere. “È con la legislazione anti corruzione – ha aggiunto – che il Legislatore ha provato a mettere i paletti per costruire un sistema che metta insieme repressione e prevenzione. Quella legge è stata scritta malissimo come tante leggi, peró aveva in se una grande intuizione, ovvero l’idea che l’approccio contro la pubblica amministrazione non puó essere solo punitivo, deve essere preventivo e deve essere preventivo nel senso di valorizzare la parte migliore della pubblica amministrazione. La trasparenza significa che la pubblica amministrazione rende partecipe il cittadino, ma lo fa come sua attività e come sua iniziativa. È l’idea di una pubblica amministrazione che cerca di auto organizzarsi attraverso i piani di prevenzione alla corruzione”.
La Pm
“Ho fatto l’avvocato penalista e ora il magistrato, e non ho mai subito discriminazioni di genere, e ciò perché ho studiato ed ero preparata. Alle studentesse oggi presenti dico che dovete studiare, perché solo lo studio vi renderà libere ed indipendenti, nel pensiero e nella vita”. Una parentesi ‘obbligata’ nel giorno della Festa Internazionale delle Donne quella del sostituto della Procura di Santa Maria Capua Vetere Oriana Zona, che alla fine del suo intervento dedicato al libro del Procuratore Pierpaolo Bruni sul voto di scambio politico-mafioso, si è rivolta direttamente alle tante studentesse presenti nell’aula Franciosi del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli per dispensare consigli tanto semplici quanto importanti, perché provenienti da un donna, che come spiega la stessa Zona, ha “fatto tanti lavori, senza essere mai vittima di discriminazioni. Anzi, proprio la Festa dell’8 marzo a mio parere rappresenta una larvata discriminazione, perchè finchè c’è bisogno di una festa è come se si riconoscesse l’esistenza di una discriminazione”. Il vero discrimine di tutto è la “preparazione e la competenza”. “Anche i figli delle donne libere ed indipendenti – conclude il pm che si occupa di reati economici – non supporteranno discriminazioni perché sono educati alla libertà e all’eguaglianza”.