‘Lasciami un ricordo’, il nuovo romanzo di Sante Roperto presentato nella chiesa Nostra Signora di Lourdes a Caserta

Caserta, 17 ottobre 2024 – (di Angela Barbieri) È stato presentato ieri pomeriggio nella sala Carlo Acutis presso la chiesa Nostra Signora di Lourdes a Caserta, l’ultimo lavoro di Sante Roperto “Lasciami un ricordo”.

 

L’incontro è stato coordinato da Don Antonello Giannotti e relazionato dalla prof.ssa Matilde Pontillo e ha visto la partecipazione dei componenti dell’Oratorio, il C.d.a. Caritas e il Circolo “Laudato si Madre Terra”.

Il dialogo è stato animato dalle letture di alcuni brani del libro dell’autore da parte degli studenti. Per la quarta C del Liceo scientifico Diaz hanno letto Alessia Carozza, Chiara Iorio, Chiara Serino. Per la quinta classe dell’Istituto per Geometri “Buonarroti”, Sabrina Chianese, Ruben Petriccione; per la terza classe della scuola Media Dante Alighieri, Castaldo Giulia, Zito Giuseppe, D’Ambrosio Myriam, Pontillo Riccardo, Ventre Nicholas.

 

Leitmotiv dell’incontro è stato l’approccio etico-morale e il rapporto tra scienza, tecnologia, etica e ragione umana come possibilità di esistere in quanto Ragione-Cuore e Scienza.

 


La relatrice si è soffermata sui temi etici e l’agire della persona umana relativamente alla correttezza dell’azione rispetto all’intelligenza sintetica/artificiale. La correttezza è stata intesa come capacità della persona umana di utilizzare la ragione e il cuore per governare l’intelligenza umana senza annullare la tecnologia, perché, insieme agli algoritmi e all’intelligenza artificiale, rappresenta un indispensabile supporto nella nostra società.

L’intelligenza artificiale può essere un valido strumento per migliorare l’azione umana. La persona può e deve riappropriarsi della propria comunicazione e della propria partecipazione nella relazione con l’altro, utilizzando sicuramente i risultati della tecnologia ma facendo vivere alla persona le emozioni, le percezioni, il sentire della sua umanità.

Dunque, un nuovo umanesimo con al centro l’uomo che rispetti la giustizia del creato e quindi quella sociale.

Questo libro è ambientato in un futuro non molto distante tra “droni corrieri” veicolati da intelligenza sintetica che governa il mondo in una mappa geopolitica senza stati. Sante Roperto racconta una famiglia alle prese con una scelta che vale quasi l’immortalità. Dalla prima pagina la lettura fluisce tra passato, presente e futuro in una famiglia del 2054. I condizionamenti dell’educazione familiare, le scelte e le conseguenze che viaggiano nel tempo dettate da visioni soggettive e carriere personali che allontanano dal vero senso dei rapporti umani e delle emozioni.

Domanda: “Partiamo dalla copertina, la bolla rappresenta una metafora importante..”

Risposta: Lo è perché in “Lasciami un ricordo” una donna vive in un mondo particolare, quello del 2054, ma soprattutto è obbligata ad una scelta nel tentativo di preservare la sua famiglia, se accettare di sottoporsi al trattamento o invece scegliere di provare emozioni, vivendo chiaramente meno.

È questa la scelta con la quale dovrà convivere e a cui è sottoposta tutta l’umanità nel corso di una pandemia di antibiotico-resistenza che si svolgerà nel 2054.

Domanda: “Per il ‘Trattamento Trotula’ ti sei ispirato ad una donna medico del medioevo Trotula Ruggiero, che per prima ha curato il dolore di parti innominabili per le donne di allora. Tu hai estremizzato il suo metodo per una totale cancellazione del dolore e della malattia ma anche delle emozioni…”

Risposta: Intanto ho voluto ricordare la prima donna medico d’Europa, che tra l’altro è molto vicina a noi perché della scuola medica salernitana. Ho analizzato poi quel contesto storico nel quale è importante il rapporto con le nuove generazioni, i figli, la gravidanza che riguarda una delle due protagoniste e allora ho immaginato l’applicazione di questo trattamento che dava immunità alle persone e dunque un effetto benefico.

Domanda: Se fossi tra quelle persone del 2054 tu cosa sceglieresti di fare?

Risposta: Questa è una bella domanda! Da un lato tenderei a preservare le emozioni perché poi sono il parametro di condizione delle nostre vite, di contro dovremmo trovarci nello stesso contesto storico in cui si trovano i protagonisti, ovvero in un 2054 che vive un’apocalittica pandemia molto pericolosa. Probabilmente la paura, il timore, potrebbe spingere a rinunciare alle emozioni, che in parte abbiamo già sperimentato nella società attuale più attenta alla performance e ai risultati e meno alle emozioni.

Domanda: “Hai al tuo attivo pubblicazioni di diversi generi, tu che tipo di scrittore ti senti?”

Risposta: Non lo so ancora, nel senso che io vengo dal giornalismo soprattutto sportivo e dal mondo scientifico che è la mia professione, quindi un linguaggio sempre molto impersonale, freddo, dato da numeri, circostanze, statistiche. La narrativa ha delle caratteristiche molto diverse dunque diciamo che mi piace molto tutto ciò che ha a che fare con le emozioni sia nell’ambito sportivo che professionale e letterario. Poterle raccontare per me è un valore aggiunto ma è sicuramente molto difficile perché ha delle tecniche anche molto diverse nell’elaborazione di alcuni concetti e contenuti.

 

Grazie.

Sante Roperto, scrittore e giornalista nato a Caserta nel 1977, è professore di Malattie Infettive alla Facoltà Federico II di Napoli. Il suo primo romanzo “La notte in cui gli animali parlano” è stato tradotto in inglese e spagnolo. Sono seguiti poi “Stai attento alle nuvole” scritto insieme a Massimo Lopez, “Graphic Novel”, “Un sogno al Maradona”, “La Banda della regina” e la raccolta di racconti “All’alba di un mare del Sud”, da cui è stato tratto il cortometraggio “Appena vedi il mare svegliami”. È coautore della docuserie “Scugnizzi per sempre”.

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