Ore di trepidazione in Campania per la presentazione di Fico, tra 2 giorni De Luca jr guiderà il Pd

Caserta, 1 settembre 2025 (di Andrea D’Alterio) – In Campania è ormai praticamente fatta: manca solo, e sarà in settimana a Napoli, l’ufficializzazione di Roberto Fico per mano di Giuseppe Conte. Rimane però da risolvere la grana della Puglia per il centrosinistra: la corsa di Antonio Decaro in Puglia, bloccata dalla volontà di candidatura a consigliere degli ex governatori Michele Emiliano e Nichi Vendola. Ma mercoledì, in occasione della festa nazionale di Avs, si ritroveranno a Roma, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. L’occasione per fare il punto e sbloccare lo scenario post Emiliano. «Troveremo la soluzione», ripete la Schlein, riferendosi, in particolare alla Puglia visto che in Campania la partita è chiusa. E domenica proprio la segretaria del Pd sarà a Reggio Emilia, alla festa nazionale del partito, dove è ospite l’ex presidente della Camera Roberto Fico. Ed entro venerdì su Decaro si potrebbe arrivare ad un accordo: quel giorno, infatti, la Schlein è attesa alla festa dem di Bisceglie e vorrebbe avere al fianco il candidato ufficiale. L’obiettivo è strappare all’europarlamentare dem almeno il sì alla candidatura di Nichi Vendola nelle liste di Avs, difficilmente aggirabile, e chiedere poi il passo indietro di Michele Emiliano: per lui il Nazareno ha diverse vie d’uscita, a cominciare da un seggio per le politiche 2027.
LA CAMPANIA
In mezzo questa regione dove mercoledì si ufficializza la candidatura unica di Piero De Luca per la guida del Pd regionale dopo due anni di commissariamento. È il caposaldo del patto stretto tra Schlein, Conte e il governatore De Luca per tenere quest’ultimo nella squadra. Anche se sinora l’ex sindaco di Salerno non ha speso una parola per Fico. Anzi. Vedremo nelle prossime ore: a cominciare dall’arrivo a Napoli di Conte, in settimana, per la benedizione all’ex presidente della Camera. «Per la Campania si apre una grande occasione: costruire una vera discontinuità e dare finalmente risposte di prossimità, a partire da sanità e trasporti, due ambiti sui quali è indispensabile fare molto di più. Per chi, come me, ha sostenuto Elly Schlein al congresso e ha lavorato con altri fin dall’inizio a questa prospettiva, questo – ragiona Pasquale Esposito, consigliere a palazzo San Giacomo e membro della direzione metropolitana del partito – è un passaggio naturale: un tassello fondamentale nella costruzione del campo largo, l’unica alternativa credibile al governo di Giorgia Meloni. Roberto Fico candidato a presidente può essere la personalità giusta per guidare questo percorso di cambiamento e renderlo concreto».
Ovviamente la partita delle regionali diventa cruciale anche per il futuro del Pd. Veneto a parte, per il centrosinistra sono considerate sicure Toscana, Campania e Puglia mentre sono contendibili Marche e Calabria. La segretaria dem sogna un 5 a 1 o anche un 4 a 2: non solo per dare un colpo al governo ma anche cementare la sua leadership nel partito. E qui si spiega anche l’ostinazione di chiudere un patto con il governatore De Luca, che ha causato molti mal di pancia anche nella sua stessa squadra al Nazareno, pur di vincere senza problemi. Con la tentazione di convocare il congresso straordinario a gennaio del 2026 dove la leader punta ad una riconferma più granitica. Un modo anche per azzerare i malumori dei riformisti dopo la sconfitta del referendum di giugno e quelli dei cattolici che chiedono più rappresentanza nel partito, dopo l’exploit di Giorgia Meloni al Meeting di Comunione e Liberazione dell’altro giorno. Prima Rosy Bindi (secondo cui «un partito che si candida a governare il Paese dovrebbe tenere i rapporti col mondo cattolico italiano, con la Cei e con il Vaticano»), poi Lorenzo Guerini («senza la cultura e la presenza cattolico-democratica semplicemente non ci sarebbe il Pd).
Ma per queste ultime questioni vi potrebbe essere un accenno anche a fine settembre se ci sarà la convocazione di una direzione Pd (l’ultima si è svolta a fine febbraio). Fine settembre sarebbe la data ideale: dopo la festa dell’Unità di Reggio Emilia che si chiude il 20 settembre e prima del voto nelle Marche (28 e 29 settembre), Calabria (5-6 ottobre) e Toscana (12-13 ottobre).
Poi il voto in Puglia e in Campania a novembre e da lì l’ipotesi di un congresso, tematico o no, per rinsaldare la leadership del partito. Contando su una vittoria alle regionali, vere elezioni midterm in vista delle prossime politiche

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