Superbonus, M5S la spunta “Salvate 40 mila imprese”
Passa la richiesta Conte
Alla fine l’intesa si è trovata nel corso della notte, dopo una lunga giornata di trattative frenetiche tra rinvii di tavoli e Commissioni. Il dl Aiuti bis si è sbloccato con la riformulazione dell’emendamento sui crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi, condizione che rispecchia la richiesta del Movimento 5 Stelle. Una fumata bianca che ha poi permesso nel pomeriggio il voto in Senato con il decreto che ora è atteso alla Camera, dove domani è previsto il via libera. Dopo quasi due settimane di stallo, la marcia ora va per forza spedita. Il decreto va convertito entro il 9 ottobre: in ballo ci sono 17 miliardi di euro di sostegni a famiglie e imprese (nel colonnino a destra leggerete delle nuove misure approvate). Uno sblocco che è servito anche ad aprire la strada al terzo decreto Aiuti, che potrebbe arrivare entro venerdì per mettere in sicurezza i prossimi 13 miliardi.
Il nodo tecnico che andava superato era quello della responsabilità in solido di chi acquista i crediti fiscali, frutto dei lavori ammessi allo sgravio che il M5S ha chiesto, e ora ottenuto, di eliminare liberando così oltre 5 miliardi di crediti adesso fermi. Somme per le quali è stato applicato lo sconto in fattura al cliente, ma che da mesi sono fermi nei cassetti fiscali senza riuscire a cederli alle banche. Ora è stato, invece, stabilito che la responsabilità in solido nella cessione dei crediti dei bonus (cioè del beneficiario, di chi ha applicato lo sconto e di chi lo ha ceduto) si configura solo se c’è “dolo o colpa grave”. In sostanza d’ora in poi verrà punito solo chi truffa in modo consapevole, mentre in tutte le altre situazioni la responsabilità verrà alleggerita. Il nuovo emendamento stabilisce inoltre che per i crediti acquistati da soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni prima dell’entrata in vigore del decreto Antifrode dello scorso novembre – che ha imposto i visti di conformità, le asseverazioni e le attestazioni (per farla breve i documenti che attestano di possedere tutti i requisiti per poter usufruire dei bonus) – scatta la responsabilità in solido solo in caso di dolo e colpa grave, ma è necessario acquisire comunque la documentazione di asseverazioneLa stretta sui bonus è stata introdotta dal governo Draghi con la motivazione di arginare le truffe che hanno generato crediti di imposta inesistenti per miliardi di euro, ma che riguardano soprattutto bonus facciate, sismabonus o ecobonus e solo per un piccola percentuale il Superbonus 110%. Ma la nuova disposizione del governo ha di fatto bloccato il mercato dei crediti edilizi e di conseguenza tutti i lavori edili mettendo a rischio 40 mila imprese, come hanno sempre spiegato 5Stelle e Ance (l’associazione dei costruttori). Tanto che migliaia imprenditori edili, artigiani e professionisti sono stati costretti a cedere a prezzi stracciati i loro crediti pur di non fallire.